Paolo Maldini e il Milan, una connessione indissolubile che dura da più di 30 anni. La sua carriera calcistica con la maglia rossonera è stata straordinaria, contrassegnata da un numero impressionante di trofei e da un legame emotivo profondo con i tifosi. Maldini ha iniziato come giovane promessa nel 1985, per poi diventare un leader assoluto della difesa, fino a indossare la fascia di capitano. Con lui in campo, il Milan ha vinto 7 scudetti e 5 Champions League, restando uno dei simboli più iconici del club e del calcio mondiale.

Dopo il ritiro dal calcio giocato nel 2009, Maldini ha continuato a essere una figura centrale per il Milan, ma in un nuovo ruolo: da dirigente. Nel 2018 è stato nominato direttore dello sviluppo strategico dell'area sport dalla nuova proprietà del fondo d'investimento statunitense Elliott Management Corporation, un incarico che gli ha permesso di continuare a lavorare per la crescita della squadra. Con il suo ritorno nel management, e la promozione al ruolo di direttore dell'area tecnica, il club ha intrapreso un cammino di rinnovamento, che ha portato, dopo anni di difficoltà, al trionfo dello scudetto nel 2022. La sua esperienza, unita alla passione per il Milan, è stata fondamentale per riportare il club ai vertici del calcio italiano.

Nel 2023, però, la sua storia con il Milan ha subito una svolta improvvisa. Dopo un lungo periodo di lavoro insieme alla proprietà di Elliott e con l’arrivo di RedBird, Paolo Maldini è stato “licenziato” nell’estate del 2023. L'allontanamento, giunto dopo aver riportato la Prima Squadra in semifinale di Champions League, ha lasciato molti tifosi increduli e ha suscitato numerose polemiche. Il suo nome, oggi, viene di nuovo accostato al club rossonero, a RedBird, ma non per quello che potete immaginare…

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