Il giornalista prosegue poi con una riflessione sul ruolo che il Milan ha avuto nella gestione del belga. Secondo alcuni, la società rossonera avrebbe dovuto avere più pazienza e forza nel sostenerlo, aspettando il suo sviluppo. Biasin, però, suggerisce un altro fattore determinante: il ritrovato feeling con un allenatore come Gian Piero Gasperini, che come nessun altro sa valorizzare le qualità offensive dei giocatori a sua disposizione.

In ogni caso, la rinascita di CDK è una lezione per il Milan: a volte, un cambiamento di contesto è ciò che serve per far emergere un talento sopito, nascosto. L’Atalanta di Gasp ha dimostrato di essere il trampolino perfetto per il belga, che ora vive una seconda giovinezza calcistica, mentre il Milan guarda con un po’ di rimpianto a una gestione che non è riuscita a esprimere tutto il suo potenziale.

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