Nel documento commerciale circolato da Washington Harbour per conto di RedBird, e riportato questa mattina dal quotidiano Repubblica, emergono piani strategici e finanziari cruciali per il futuro del Milan. Gerry Cardinale avrebbe messo in vendita il 22% delle sue quote, mantenendo però il controllo del club. L’obiettivo è quello di trovare investitori, con la possibile vendita di una quota di minoranza nel 2027.

Il futuro economico del Milan

La scadenza del vendor loan, una forma di prestito finanziario concesso dall'ex proprietario del club, il Fondo Elliott, a RedBird Capital Partners segna un momento critico. Il prestito ammonta a circa 560 milioni di euro, somma che, considerando interessi e commissioni, raggiungerà i 700 milioni entro il 31 agosto 2025. Per sostenere un ambizioso business plan, Cardinale ha quindi la necessità di reperire fondi il prima possibile.

Il dilemma stadio

Un elemento cruciale nella strategia di crescita del Milan riguarda la realizzazione dello stadio di proprietà. Le opzioni al vaglio sono due: la costruzione di un nuovo impianto a San Donato Milanese, un progetto da un miliardo di euro che prevede un ingente debito e l'avvio dei lavori nel 2025, e l'alternativa, forse più pragmatica, di condividere lo storico “Giuseppe Meazza” (a San Siro) con l'Inter, al fine di ridurre i costi. La scelta del percorso che verrà intrapreso inciderà profondamente sull'identità e sulla sostenibilità finanziaria del club.

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