La serata della BayArena ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi del Milan e altri tre punti sul campo, in Europa. Un match, quello contro i campioni di Germania del Bayer Leverkusen dai due volti: per un’ora i padroni di casa hanno tenuto il pallino del gioco e ingabbiato gli ospiti, poi, nella mezz’ora finale, il Diavolo ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e accarezzato più volte il pareggio. Nell’una e nell’altra faccia del match, Fonseca si è riportato a Milano una discreta dose di ottimismo, sia per il prosieguo in campionato sia per il destino in Champions League. Ecco il buono della serata tedesca in quattro spunti di riflessione.

Fofana, il guerriero

Contro gli uomini di Xabi Alonso, Youssouf Fofana ha confermato uno stato di forma eccellente e di essere il mediano difensivo di cui Paulo Fonseca aveva bisogno. Il Milan lo ha fortemente voluto in estate per piazzarlo davanti alla difesa a fare il lavoro sporco e lui, dopo un primo tentennamento causato da una condizione atletica non ottimale e da normali problemi di adattamento, si è preso il ruolo a suon di buone prestazioni e una maglia da titolare oggi intoccabile. Alla BayArena, in fase di copertura il numero 29 ha giocato una partita di altissimo livello, degna del palcoscenico internazionale che stava calcando, in avanti invece ha firmato poche incursioni - come da copione - ma comunque pericolose. 

Morata, il leader  

L'impatto di Alvaro Morata dalla panchina ha trasmesso alla squadra un'energia contagiosa. Nonostante le condizioni fisiche deficitarie, con il suo ingresso sul rettangolo verde ha cambiato l'atteggiamento di tutto il collettivo. Morata è per il Milan importante non solo come attaccante, anche come autentico leader morale. Le sua intelligenza tattica, unita alle sue qualità, lo posizionano come elemento centrale delle strategie di mister Fonseca.

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