Un altro punto toccato riguarda le differenze tra il contesto sportivo americano e quello europeo. Senza mai citare il Milan, Cardinale ha spiegato:

In America c’è un’accettazione maggiore per quanto riguarda argomenti come l'integrità dello sport e della competizione, o l’aspetto dell’entertainment sull’evento live. In Europa e a livello internazionale invece si dà molto più importanza alla performance sul campo che all’integrità dello sport. Sono più agguerriti su questo aspetto rispetto a quanto succede negli Stati Uniti. Quello che succede ora è che i soldi hanno “scoperto” lo sport: non è un caso che ci sia stato il caso Super League. Una lezione che possiamo trarne è che i diritti TV stanno salendo di costo ad una velocità così alta che i vari distributori vogliono trasmettere solo gli eventi migliori. Non vogliono le squadre minori, e questo è un problema. Non si può ignorare che ci sia un aspetto sociale nello sport. Quando pensi allo sport pensi all’universalità della competizione: la possibilità che una delle squadre sulla carta inferiori possa arrivare al livello di una big è fantastico, è quello che rende il tutto così appetibile e di valore. Quindi la domanda è: “Come rendi queste leghe e queste squadre più efficaci e autosufficienti per affrontare questo tipo di tendenza sui diritti tv?”. È un qualcosa che andrà a creare delle opportunità, ma dovrà essere regolato e modellato sulla mentalità degli europei e su quello che gli europei vogliono. Non ci può essere un’americanizzazione totale sul fenomeno, ma ci sarebbero comunque dei benefici. Possiamo aiutare gli europei a diventare più efficaci nel generare più capitale da reinvestire nuovamente così da essere più competitivi.

Chi è Helena Seger, moglie di Zlatan Ibrahimovic
Nuovo allenatore Milan, spunta una soluzione clamorosa