Vietato esaltarsi: il Milan di Conceiçao deve ancora risolvere numerosi problemi strutturali. In attacco, la squadra fatica a trovare soluzioni efficaci, penalizzata dall’assenza di un riferimento offensivo di livello assoluto. La difesa, pur solida a tratti, continua a essere vulnerabile nei momenti decisivi, mentre il centrocampo se imbrigliato bene soffre di mancanza di fluidità e idee. L’allenatore portoghese è consapevole che il lavoro da fare è enorme, ma sta cercando di costruire una mentalità vincente che possa sopperire almeno in parte ai limiti tecnici del suo nuovo organico. Theo, simbolo della crisi recente, è uno dei giocatori più attesi al riscatto: il terzino francese deve ritrovare smalto e fiducia per tornare a essere il trascinatore che i tifosi hanno imparato ad amare nella stagione dello scudetto, soprattutto in mesi. Sul fronte della condizione fisica, il Milan è in ritardo rispetto ai rivali, un fattore che dovrà essere corretto rapidamente per evitare ulteriori inciampi nella corsa alle posizioni che contano.

Le parole di Sergio Conceiçao a fine gara raccontano bene il suo approccio, la sua filosofia: «Non sono qui per farmi amici, sono qui per vincere». Una dichiarazione di intenti che ben si sposa con le necessità di un Milan in cerca di identità e leadership. La squadra ha risposto positivamente sul piano emotivo, mostrando grinta e voglia di combattere, ma è chiaro che servirà ben altro per rendere il Diavolo una squadra in grado di competere ai massimi livelli. La prossima tappa è la finale della Supercoppa italiana, un’occasione per misurare i primi progressi compiuti sotto la guida del nuovo allenatore. In parallelo, il Milan dovrà continuare a lavorare sul carattere e sulla coesione di gruppo, due elementi su cui Conceiçao sta puntando con decisione. Se il tecnico riuscirà a trasferire la sua visione e il suo spirito combattivo alla squadra, il Milan potrà tornare a guardare con fiducia al futuro, consapevole che le basi per la rinascita si costruiscono anche attraverso serate in salita, da scalare con anima e cuore, come quella di ieri.

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