Doveva essere una serata di festa per celebrare i 125 anni di storia del club, ma per il Milan si è trasformata in una serata da incubo. Il pareggio contro il Genoa, arrivato dopo ventidue conclusioni verso la porta difesa da Leali e una traversa clamorosa colpita da Morata a pochi passi dalla linea, ha generato frustrazione e rabbia tra i tifosi. Al termine della gara, la curva rossonera ha espresso tutto il proprio malcontento, invitando i giocatori, con toni poco diplomatici, a mostrare più carattere e determinazione. La contestazione ha coinvolto anche dirigenza e proprietà, accusate di mancanza di ambizione e capacità di gestione.

Il paradosso della serata è rappresentato dall’atteggiamento di Paulo Fonseca. Mentre i tifosi contestavano all’esterno del gate 14 (perché alcuni striscioni, preparati prima del match, non avevano superato i controlli delle forze dell'ordine nel pre gara, altrimenti sarebbero stati appesi al secondo blu), il tecnico portoghese si è mostrato soddisfatto della prestazione e dell’approccio dei suoi. Un contrasto che fotografa alla perfezione il momento surreale che sta attraversando il Milan. Nonostante l’impegno e la mole di gioco, i risultati continuano a mancare e la situazione in classifica diventa sempre più preoccupante.

Il pareggio contro il Genoa ha aggravato ulteriormente il distacco dalle zone alte della classifica. Il Milan si è fatto sorpassare dal Bologna, scivolando al settimo posto (con asterisco, per il match del Dall'Ara da recuperare ma che, in caso di vittoria, vale al massimo il posto in Conference), ed è ora a otto lunghezze dal quarto posto occupato dalla Fiorentina. La qualificazione alla prossima Champions League, obiettivo minimo della stagione, sembra un traguardo sempre più lontano e difficile da raggiungere. Uno scenario inimmaginabile a inizio campionato. La posizione di Fonseca resta al centro del dibattito. Per il club non è in bilico, ma dietro l'angolo per la verità si sta lavorando già a uno scenario clamoroso. Un piano B che coinvolge un allenatore italiano oggi fermo, in cerca di una nuova sistemazione. Max Allegri? No, non è lui. E l'indiziato non è nemmeno Maurizio Sarri.

Festa o caos? Mentre il Milan celebra i suoi 125 anni con un party privato, fuori esplode la rabbia dei tifosi
Il discorso di Ibrahimovic al party di Natale del Milan