La deadline - dicono i ben informati - è già fissata. Il Milan potrebbe assistere a un nuovo e significativo cambio al vertice societario. Gli indizi, che ormai circolano con crescente insistenza intorno a Milanello, suggeriscono che presto potrebbe verificarsi un avvicendamento importante alla guida del club. Segnali che, sebbene inizialmente fossero timidi sussurri, oggi sembrano configurare un quadro più chiaro: il passaggio di proprietà del Milan potrebbe essere più vicino di quanto si può pensare.

Un elemento che rafforza questa ipotesi è rappresentato da alcune decisioni strategiche, adottate recentemente. Il contratto a breve termine di sei mesi proposto a Maurizio Sarri, seguito da quello accordato a Sergio Conceiçao – anch’esso della durata di sei mesi con opzione per un anno – e la proposta formulata a Marcus Rashford, ancora una volta basata su un impegno di sei mesi, sembrano delineare uno schema chiaro. Indicatori che sottolineano una discontinuità rispetto al passato: tradizionalmente, il Milan puntava su contratti più a lungo termine, e questo valeva sia per gli allenatori, sia per i giocatori chiave; ora, invece, sembra che il club stia privilegiando soluzioni più flessibili e temporanee.

Diventa quindi sempre più evidente agli osservatori che, in modo repentino, il Milan ha ridotto i propri orizzonti temporali. Ma perché questo approccio? La risposta potrebbe essere legata a una possibile trasformazione ai vertici della società. Gli indizi portano a ipotizzare che il club stia vivendo una fase di transizione, con uno stravolgimento significativo previsto nelle prossime stagioni.

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