Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, intervenuto al Festival dello Sport ha affrontato il tema del nuovo stadio di Milano, materia condivisa anche dal presidente dell’Inter, Beppe Marotta. Scaroni ha sottolineato come il fatturato del Milan sia cresciuto in modo significativo durante la sua presidenza, passando da 180 a oltre 450 milioni di euro. Ha ribadito l’importanza della sostenibilità economica nel calcio, un concetto ormai ampiamente diffuso ma non sempre presente negli anni passati. Ha fatto notare come, nel periodo di Berlusconi e Moratti, i presidenti immettevano capitali personali per mantenere le squadre, una pratica ormai superata. 

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Scaroni: «Calcio italiano arretrato, penalizzati senza il Decreto Crescita»

Scaroni ha criticato il Governo per aver cancellato i benefici del Decreto Crescita, l’unica misura che avrebbe potuto sostenere i club italiani. Ha espresso la necessità di un ammodernamento complessivo del calcio italiano, sottolineando che le proprietà straniere, in particolare quelle americane, vedono arretrata l’organizzazione del nostro calcio. Il presidente del Milan ha avvertito che senza cambiamenti rapidi, il calcio in Italia rischia di perdere ulteriormente competitività. Ha ricordato come la Serie A non sia più leader mondiale, superata anche dai campionati spagnoli e inglesi, a causa dell’incapacità di evolversi al passo con i tempi.

Dobbiamo rimodernarci in poco tempo, altrimenti il nostro calcio tenderà a morire. La nostra Serie A non è più quella di 30 anni fa: eravamo i leader del calcio mondiale, ora al massimo siamo al terzo posto perché ci han bagnato il naso anche gli spagnoli è questo è il frutto dell'arretratezza del nostro mondo del calcio.

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Milan, il progetto stadio: San Siro o San Donato, due opzioni sul tavolo

Scaroni, come detto, è tornato a parlare del progetto stadio. Ha ricordato la sua proposta iniziale di abbattere San Siro per costruirne un nuovo impianto accanto all'attuale struttura, moderno come Wembley. 

Sei anni fa ho detto che lo stadio di San Siro andava rifatto, che è vecchio e obsoleto. Volevo abbatterlo e costruirlo uno di fianco. Mi dicevano: “Ma tu sei pazzo, vuoi buttare giù la Scala del Calcio?” E io rispondevo: “Ma quale Scala del Calcio, è un vecchio manufatto”. È stato buttato giù Wembley, ancora più iconico di San Siro. Ora l'ipotesi che stiamo esaminando con attenzione è quella originaria, ovvero costruire un nuovo stadio nella zona di San Siro: mantenere delle cose del vecchio stadio, ma dotare la città di un nuovo stadio. Ne ho parlato col Sindaco anche questa mattina. Poi c'è l'ipotesi di costruire un nuovo stadio a San Donato Milanese ed è una possibilità, abbiamo già investito 40 milioni di euro.

L'esterno dello stadio Meazza di San Siro Milano
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