Durante la 125ª festa del Milan, nell'ultimo match interno contro il Genoa, l’assenza di Theo Hernandez in campo ha sollevato un acceso dibattito tra i tifosi. Il vice-capitano, spesso considerato un punto di riferimento per la squadra, ha vissuto l’evento dalla panchina, suscitando domande sul suo attuale ruolo nel gruppo. Nonostante un rendimento altalenante, Theo continua a ricevere il supporto dei compagni, in particolare di Rafa Leao, che non manca mai di manifestargli affetto e stima sui social. Tuttavia, la serata, più che una celebrazione, ha accentuato il senso di smarrimento del francese.

Il malessere di Theo potrebbe avere radici profonde. La perdita di Paolo Maldini come dirigente, figura chiave nel suo percorso al Milan, e il cambiamento nella visione tattica sotto il nuovo allenatore, sembrano aver scosso le sue certezze. Se sotto Stefano Pioli era un punto fermo della difesa, oggi Paulo Fonseca preferisce investire su giovani come Jiménez, relegando Theo a un ruolo secondario. La festa vissuta in panchina, così come la panchina di Verona (entrato poi al 32' dopo l'infortunio di Leao) è solo l’ultimo segnale di un cambiamento nelle gerarchie interne.

Le recenti prestazioni di Theo non hanno aiutato a dissipare le perplessità. Con la maglia della Francia, una sola apparizione da titolare contro Israele in uno spento 0-0. Con il Milan, cinque partite da titolare senza particolari acuti o bonus. Nonostante buone prestazioni difensive, le aspettative su di lui restano molto alte. Theo rimane uno dei migliori terzini al mondo, ma il suo apporto offensivo e la sua leadership sono mancati. 

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