Milan, Ibrahimovic dirigente: tutti i compiti di Zlatan
L'ex campione sarà chiamato a decisioni importanti per il futuro del Club. Cardinale è stato chiaro: «È la mia voce». Ecco punto per punto l'agenda di Ibra.
Da consulente a dirigente il passo è stato breve. Oggi Zlatan Ibrahimovic ha un peso enorme ai piani alti di Casa Milan. Gerry Cardinale, capo di RedBird, il fondo dal 2022 al comando del club rossonero, in un recente summit organizzato a Londra dal Financial Times ha di fatto insignito l'ex campione svedese di pieni poteri:
Zlatan mi permette di essere negli States e allo stesso tempo sul campo a Milano. Lo abbiamo assunto in RedBird specificatamente per tutto quello che può fare nel calcio. Ma soprattutto, è il mio proxy (un tramite, un’estensione, ndr). Ci sentiamo più volte al giorno e ha l’autorità di essere la mia voce con i giocatori, con lo staff, con chiunque al Milan. È molto importante soprattutto perché ha tanta credibilità per farlo. Se avessi preso una persona da New York e la avessi messa nel Milan avrebbe avuto molta meno credibilità di Zlatan. Ci vuole una figura del genere nello spogliatoio che inculchi l’urgenza di vincere.
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Qual è nello specifico il nuovo ruolo di Ibrahimovic al Milan? Su quali compiti e obiettivi Zlatan concentrerà tempo ed energie nei prossimi mesi? A rispondere è il quotidiano torinese Tuttosport.
Il progetto “seconda squadra”
Ibra ha il mandato di costruire le basi del Milan B, la squadra “riserve” under 23 che - se tutto andrà come prevedono i piani - la prossima stagione farà esordio nel campionato di Serie C. Il primo passo è vicino a concretizzarsi: Zlatan ha individuato in Jovan Kirovski, ex direttore tecnico dei Los Angeles Galaxy, la figura ideale per occupare la scrivania di direttore sportivo, dirigente di riferimento del progetto. “Kirovski - aggiunge Tuttosport -, 48 anni, sarà una sorta di anello di congiunzione fra l'area tecnica della prima squadra e Vincenzo Vergine, responsabile del settore giovanile”. Per la squadra under 23 Ibrahimovic indicherà a Cardinale anche un candidato per la panchina: le ultime indiscrezioni parlano di Daniele Bonera.
Il bilancio della stagione e la via per il futuro
A fine stagione Zlatan dovrà aggiornare RedBird su una serie di punti interni alla prima squadra. Ci sta lavorando da mesi, in costante contatto con tutti i componenti dello staff tecnico e della rosa. All'alba dell'estate dovrà quindi dare la propria opinione su diverse decisioni di fondamentale importanza che il Club sarà chiamato a prendere per il futuro, e non solo quello più immediato. In primis se confermare Stefano Pioli alla guida tecnica del Milan oppure optare per l'esonero e affidare gruppo e obiettivi a un nuovo allenatore. “Finora - scrive Tuttosport -, in un paio di occasioni, Ibra si è esposto a difesa di Pioli. Il rapporto fra i due è ottimo, Zlatan giudicherà senza pregiudizi”. A incidere sull'indirizzo che verrà preso il prossimo traguardo che il Milan si è dipinto all'orizzonte: lo scudetto della seconda stella.
Le prossime mosse sul mercato
Ibra verrà coinvolto anche nella strategia della campagna trasferimenti che decollerà da inizio luglio. Giorgio Furlani, Geoffrey Moncada e Antonio D'Ottavio già da settimane hanno condiviso con Zlatan alcune decisioni preliminari, sia in entrata sia in uscita. Il grande tema è e resterà ancora a lungo quello legato al “nuovo attaccante” da inserire in rosa al posto di Olivier Giroud, prossimo a sbarcare negli States (sono almeno cinque i profili in corsa per la maglia numero 9). Ibra dirà la sua, forse sarà anche attore protagonista all'interno di alcuni negoziati. Ci metterà la faccia, un po' come ha fatto Paolo Maldini fin quando ha ricoperto a Milanello il ruolo di direttore tecnico dei rossoneri.