Dopo tre vittorie consecutive in campionato contro Venezia, Inter e Lecce, il Milan aveva l’opportunità di agguantare il secondo posto in classifica, ma ha fallito ancora una volta l’interpretazione della partita. La sconfitta contro la Fiorentina al Franchi (2-1 per i padroni di casa) segna un passo indietro nel percorso di crescita della squadra. Fonseca dovrà affrontare una lunga pausa, con il malcontento dei tifosi e diverse questioni interne da risolvere, come il “mal di trasferta”. Oltre alla sconfitta a Firenze, il Milan ha già subito una debacle contro Parma e un pareggio sofferto contro la Lazio.

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Un'altra prestazione deludente

La prova contro la Fiorentina è stata sconcertante: una difesa debole con gli errori di Tomori, Theo ed Emerson, e due rigori concessi hanno compromesso la partita. Inoltre, fa discutere la scelta di Fonseca di richiamare in panchina Pulisic e Leao, giocatori che stavano creando le azioni più pericolose, e tenere in campo Morata e Abraham, entrambi autori di prestazioni deludenti. Questo ha ulteriormente confuso un Milan già in difficoltà, che si è allontanato dalla brillantezza mostrata a Leverkusen.

Milan, Rafael Leao in campo contro il Bayer Leverkusen

Manca il salto di qualità

Il Diavolo in estate ha cambiato allenatore e alcuni giocatori, ma non ha risolto il problema principale: l’incapacità di fare il salto di qualità nei momenti decisivi. Fonseca ha delle responsabilità evidenti, ma il problema sembra essere soprattutto mentale. La squadra, come nella scorsa stagione, crolla nei momenti cruciali: con Pioli, prima della nuova rivoluzione estiva, era successo contro la Juventus in campionato, contro l'Atalanta in Coppa Italia e con la Roma in Europa League. Se non si cambia mentalità, il Milan rischia di compromettere le sue ambizioni. La pausa sarà cruciale per affrontare questo problema.

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