Nelle ore immediatamente successive al blitz della procura di Milano e agli arresti dei 19 esponenti di Curva Nord e Sud, il procuratore della Figc Giuseppe Chinè ha richiesto gli atti per verificare la condotta dei club e dei tesserati. Tutto ruota intorno agli articoli 4, 27 e 25 del codice di giustizia sportiva che normano lealtà, correttezza e probità. Un fatto che mette in luce, purtroppo i molti retroscena legati a questa triste vicenda, una verità che fa male soprattutto a chi è deciso a credere in un calcio pulito e senza problemi, così non è. La situazione non deve destabilizzare squadra e ambiente, ma in questo momento attorno alle due Curve di Milano si sta creando un vero e proprio ciclone mediatico.

L'indagine e i fatti: che cosa è successo

Estorsione e vendita di biglietti, pizzo sui parcheggi intorno al Meazza, cartelli comuni delle due frange ultrà per spartirsi i proventi sulle vendita di bibite e gadget. E ancora: addestramento militare, organizzazione malavitosa per avere e rivendere biglietti a prezzi maggiorati, pressioni a tesserati di Inter e Milan. E' questo ciò che è legato intorno allo Scandalo ultras. L'inchiesta della magistratura sugli ultras milanesi continua a riservare sorprese sgradite. Ieri altre perquisizioni, che hanno coinvolto anche il rapper Emis Killa, col presidente della Figc, Gravina, che ha auspicato il ricorso alla tecnologia per identificare i tifosi ed escluderli dal mondo di un calcio ferito. La Procura di Milano ha comunque avviato un "procedimento di prevenzione" nei confronti di Inter e Milan che, nella giornata di ieri, hanno manifestato alla magistratura la disponibilità a collaborare.

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