Yacine Adli rappresenta un caso particolare, perchè la sua parabola da calciatore nel campionato italiano è sicuramente singolare. Bloccato dal Milan ai tempi di Maldini&Massara e lasciato al Bordeaux una stagione per fare ulteriore esperienza, approda in rossonero e sparisce letteralmente dai radar.

Per tutto il primo anno di permanenza a Milanello, il campo non lo vede mai, o quasi mai. Giusto in un paio di occasioni. Pioli proprio non lo considera e i tifosi cominciano a chiedersi come mai: un abbaglio della dirigenza, che ha acquisito un “bidone”, o un errore di valutazione del tecnico? Ma anche se non gioca mai, Adli si inserisce alla perfezione nel mondo Milan, è un uomo-spogliatoio, benvoluto da tutti ed apprezzato anche dalla tifoseria.

Nella sua seconda stagione in rossonero le cose cambiano un poco, ogni tanto Pioli lo schiera a centrocampo, anche se il 4-2-3-1 non è certo il modulo nelle corde del franco-algerino. Segna anche una rete importante, che apre il match casalingo contro la Roma. Diventa ancor di più il beniamino della Curva Sud, di cui conosce a memoria e canta spesso i cori. Poi, però, l'andamento della stagione prende una piega negativa, i risultati faticano ad arrivare e Yacine finisce di nuovo nel dimenticatoio.

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