Adli, frecciata al Milan: «Mi hanno detto "sei fuori"»
Yacine Adli protagonista in conferenza stampa, la prima da nuovo giocatore della Fiorentina. Il centrocampista racconta l'addio al Milan.
È stata un'estate particolare quella vissuta da Yacine Adli. Il centrocampista franco-algerino ha svestito la maglia del Milan, a tinte rossonere, per indossare quella viola della Fiorentina, un'operazione in prestito (oneroso) con diritto di riscatto a favore dei toscani. Ieri l'ex Bordeaux si è presentato a stampa e tifosi in conferenza.
Yacine ha raccontato un retroscena delle sue ultime tormentate settimane da giocatore milanista. Dopo il ritorno in città, al rientro dalle vacanze, il giocatore è stato informato dai dirigenti che il suo profilo non sarebbe rientrato all'interno del nuovo corso tecnico di Paulo Fonseca. Insomma, avrebbe dovuto guardarsi intorno e lasciare il Milan.
Quando sono tornato a Milano i dirigenti mi hanno subito detto che dovevano vendere e che ero sul mercato. Mi sono messo in testa di lasciare il Milan e ho avuto l'opportunità di venire a Firenze. Qui c'è un progetto ambizioso e per me è stato semplice venire qua. Non ho mai avuto dubbi sul venire qua.
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Adli riparte da Firenze: «Qui voglio crescere»
La situazione a Milanello ha spinto Yacine Adli a considerare subito e attentamente cosa fare del proprio futuro. Alla fine la decisione: l'ex numero 7, che nel mentre aveva ceduto la maglia che fu di Sheva ad Alvaro Morata, prendendo provvisoriamente la 94, ha abbracciato con entusiasmo il progetto sportivo proposto dalla Fiorentina.
Sono qua per il progetto ambizioso e voglio crescere - ha spiegato ai cronisti in conferenza stampa -. Qui c'è una squadra forte e c'è la possibilità di vincere e crescere. Avrò dei momenti per scoprire questa meravigliosa città. Voglio conoscere questa squadra e adattarmi il più velocemente possibile.
Da Milano a Firenze: Adli e quella telefonata a Pioli
Una figura chiave nell'esperienza professionale di Adli è stata quella di Stefano Pioli, che, con le sue parole di elogio per la città di Firenze, ha avuto un ruolo, seppure indiretto, anche nel convincere il giocatore a intraprendere questa nuova avventura.
Ho parlato con il mister. Mi ha sempre parlato bene di Firenze. Quando ho avuto l'opportunità di venire ero già pronto. Ma non c'è bisogno di essere convinti a venire qua. Sono super felice. Gol sotto la curva? Bello, ma io voglio festeggiare le vittorie.