Prosegue l’inchiesta sugli ultras, condotta dalla Squadra mobile di Milano e coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, che ha portato all’arresto di 19 persone tra la Curva Nord dell’Inter e la Curva Sud del Milan. Tra i testimoni sentiti figura anche Davide Calabria, capitano e difensore dei rossoneri. Come riportato da Ansa, Calabria è stato interrogato ieri riguardo a un incontro con Luca Lucci, capo ultrà milanista, avvenuto a febbraio del 2023. Questo incontro, documentato dagli inquirenti, è andato in scena in un bar di Cologno Monzese.

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Inchiesta ultras: contatto Calabria-Lucci, cosa emerge

Secondo gli atti dell’indagine, l’incontro tra Calabria e Lucci è stato oggetto di intercettazioni, anche se il contenuto preciso della conversazione non è stato reso pubblico. Tuttavia, sulla base delle intercettazioni, è emerso che Lucci sarebbe stato informato in modo criptico dell’arrivo di una persona a lui nota. Le immagini raccolte dagli investigatori hanno portato alla conclusione che tale figura fosse proprio Calabria, sebbene non sia stato chiarito il motivo specifico dell’incontro. 

Calabria chiarisce: nessuna minaccia ricevuta

Davide Calabria, durante la sua deposizione, ha spiegato agli inquirenti che l’incontro con Lucci verteva su questioni legate ai problemi della squadra, come il rendimento e le dinamiche interne allo spogliatoio. Il capitano del Milan ha inoltre dichiarato di non essere mai stato minacciato o contattato per questioni di biglietti e ha negato di aver messo al corrente il club di questi incontri. Rimane da chiarire come Lucci sia riuscito a ottenere il contatto del calciatore.

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