La voce calda e inconfondibile accompagnò per anni le emozioni degli appassionati di calcio italiani. Chiunque abbia seguito la Nazionale tra gli anni Ottanta e Duemila ricorda il suo stile garbato, privo di eccessi, capace di raccontare le partite con competenza e misura. Un tratto distintivo, apprezzato anche da chi lo ha spesso imitato con affetto. Dagli esordi in radio alla consacrazione televisiva, il suo percorso professionale fu lungo e ricco di momenti indimenticabili. 

Bruno Pizzul è morto oggi all’età di 86 anni, ne avrebbe compiuti 87 tra pochi giorni, l'8 marzo. Il decesso è stato confermato dall’ospedale di Gorizia, dove era ricoverato. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nel giornalismo sportivo italiano, privato di una delle sue voci più amate.

Pizzul divenne il punto di riferimento del racconto sportivo, dando voce a sfide epiche come quelle dei Mondiali casalinghi del 1990. Il suo tono, sempre pacato ma coinvolgente, fu la colonna sonora delle notti magiche, quando l’Italia si è fermata davanti agli schermi per sognare la scalata degli Azzurri. Il microfono lo accompagnò anche nelle edizioni successive del torneo, così come in altre competizioni europee. Oltre al calcio raccontò anche altri sport, dimostrando versatilità e, soprattutto, una esemplare competenza.

Bruno Pizzul telecronaca in tribuna stampa allo stadio
Bruno Pizzul in tribuna stampa durante un match della Nazionale italiana di calcio - Web

 

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