È un mondo decisamente al contrario. Da una parte l'Inter di Steven Zhang, dall'altra il Milan di RedBird Capital Partners. Da una parte un club, quello nerazzurro, che vede il patrimonio del proprio patron nel mirino di una banca cinese, dall'altra i rossoneri, sotto osservazione dei PM lombardi per il passaggio delle quote di maggioranza avvenuto nel 2022 dalla Elliott Management Corporation al fondo di Gerry Cardinale. Si indaga sul Milan, il cui ultimo bilancio è esemplare (chiuso con un utile di 6,1 milioni di euro), e non si indaga su un'Inter a un passo dal collasso, colpita al vertice da una valanga di guai.

L'Inter rischia il fallimento: Zhang e i prestiti da restituire

Il casus belli deriva da un prestito da 255 milioni di dollari (320 milioni sommando gli interessi) non restituito da Zhang al soggetto finanziario asiatico, la China Construction Bank.

A far chiarezza sulla situazione in casa nerazzurra è Alessandro Giudice, esperto di economia e finanza e collaboratore del Corriere dello Sport

proprietario inter steven zhang

"Steven Zhang - scrive Giudice su Twitter - è formalmente proprietario dell’Inter ma:

  1. non ha beni in Italia;
  2. deve 320 milioni a una banca cinese che può aggredire qualsiasi bene transiti in Italia tra le sue mani, non avendo egli ripagato un prestito che aveva garantito con firma personale (in altri termini - aggiungiamo noi - secondo il tribunale cinese Zhang deve alla China Construction Bank 320 milioni e quella stessa banca adesso può esigere il credito da Zhang anche in Italia);
  3. ha le azioni dell’Inter parcheggiate in una holding Lux le cui azioni sono in pegno a Oaktree a garanzia di un debito da 400 milioni in scadenza a maggio che, ad oggi, non può rimborsare (da qualche mese tra l'altro - aggiungiamo noi - Zhang sta discutendo l'eventualmente rifinanziamento, sempre da parte di Oaktree, ma fino ad oggi non ci sono stati annunci positivi);
  4. la proprietà del 31% dell’Inter è di un fondo di Hong Kong con cui la società della famiglia Zhang aveva un’opzione put e una call a fronte di un debito da 150 milioni, scaduto a gennaio e che non si sa se sia stato rimborsato;
  5. ad oggi non si sa chi sia il vero proprietario di quel 31%".

Ma la Procura indaga sul Milan…

In coda all'analisi di Alessandro Giudice la domanda sorge spontanea: perché la Procura di Milano non ha ritenuto (e non ritiene a quanto pare) di indagare sul “castello” interno all'Inter, pieno zeppo di crepe, e di farlo invece sulla proprietà del Milan, “in capo - spiega Giudice - a un fondo americano con 7 miliardi in gestione?”

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