Milan, Camarda non decolla: Gravina punta il dito contro il club
Gravina punta sul rilancio della Nazionale e critica i club per la gestione dei giovani: «L'Italia ha potenziale, ma manca fiducia nei nostri giocatori».
Gabriele Gravina ha affrontato diversi temi in una recente intervista al Messaggero Veneto. Il presidente della FIGC ha sottolineato l’importanza per la Nazionale di tornare a partecipare ai grandi tornei internazionali. Dopo la dolorosa assenza dell’Italia ai Mondiali del 2022, Gravina ha espresso il desiderio di vedere gli azzurri nuovamente protagonisti. Ha spiegato come la qualificazione al prossimo Mondiale sia un obiettivo primario e non solo per il prestigio sportivo, anche come momento di aggregazione sociale per il Paese. Secondo Gravina, i risultati in Nations League saranno cruciali per ottenere un sorteggio favorevole alle qualificazioni e migliorare il ranking FIFA.
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Italia, i successi delle giovanili
Un altro punto di orgoglio per Gravina è il recente successo delle selezioni giovanili italiane. Negli ultimi cinque anni, l’Italia ha visto notevoli progressi a livello di under 17, 19 e 20, con risultati positivi che dimostrano la validità del lavoro fatto sui giovani. In particolare, la Nazionale Under 17, capace di battere il Portogallo con un netto 3-0, rappresenta il simbolo di una nuova progettualità che potrebbe riportare l’Italia nel gruppo delle grandi nazionali mondiali. Per Gravina, questi successi mostrano come il futuro della nazionale maggiore sia promettente.
Dare più chance ai giovani
Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (in carica dal 2018) non ha però risparmiato critiche nei confronti dei club italiani per la gestione dei talenti azzurri. In particolare, Gravina ha menzionato Francesco Camarda del Milan come esempio di un giovane con potenziale non ancora valorizzato appieno:
Perché i talenti li abbiamo, rincresce vedere però come spesso non vengono utilizzati dai club, penso a Camarda del Milan. Il talento ha bisogno di opportunità, all’estero le danno.
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