Un po' di numeri: contro l'Atalanta domenica sera il Milan ha collezionato 20 conclusioni totali, di cui 7 indirizzati verso la porta. Ha firmato poi il 68% del possesso palla del match, contro il restante 32% gestito dagli uomini di Gian Piero Gasperini. Ha giocato ad alta intensità, un ritmo costante mai vista in stagione e ha letteralmente annullato qualità e fonti di gioco dell'avversario. Non era facile, non lo era per nulla.

Un tour de force del Diavolo

Il Milan arrivava all'appuntamento contro l'Atalanta (la squadra più in forma del campionato, reduce da 5 vittorie consecutive e ben 17 gol fatti) dalle fatiche di Europa League: appena due giorni prima Theo Hernandez e compagni erano scesi in campo in Francia contro il Rennes. Nel complesso, il Milan domenica sera a San Siro ha giocato la quinta partita consecutiva in quindici giorni.

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Il tanto bistrattato Milan del tanto bistrattato Stefano Pioli ha disputato novanta e più minuti di spessore, di solidità. Il gruppo era da otto giorni che non riposava e c'era chi, come lo stesso Theo Hernandez, è stato chiamato agli straordinari, sempre in campo. Per arrivare in forma alla quinta sfida in due settimane serve un gran fisico, ovviamente poi ben allenato.

Pioli allenamento milanello con Loftus-cheek e thiaw

L'ottimo lavoro di Pioli e dei suoi preparatori

Il lavoro di Stefano Pioli e del suo staff di preparatori è stato encomiabile. È giusto sottolinearlo, come mesi fa era giusto alimentare dubbi sulla metodologia adottata a Milanello quando la squadra ha collezionato, uno dopo l'altro, una valanga di infortuni. Forse - ma lo dovremo chiedere a Pioli - i carichi pianificati in autunno, e probabilmente concausa dei tanti stop, erano mirati a restituire un Milan più resistente nei primi mesi del 2024. Resistente e brillante.

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