Coltelli, sfollagente e tubi di metallo sono stati trovati sui pullman degli ultras del Milan a Firenze dopo la partita contro la Fiorentina. La Digos ha sequestrato il materiale durante i controlli effettuati al termine del match, un vero e proprio arsenale su due pullman provenienti da Milano. Tra gli oggetti sequestrati una dozzina di coltelli a serramanico e diverse aste, che secondo la polizia erano in realtà tubi idraulici, potenzialmente utilizzabili come armi in caso di scontri.

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Tifosi armati: cosa rischiano

I “tifosi” presenti sui pullman sono stati identificati dalla polizia scientifica, ma al momento non risultano denunce. L’ipotesi di reato è quella di possesso di armi o oggetti atti a offendere in occasione di manifestazioni sportive. Se verrà accertato sono previste pene severe: reclusione da sei mesi a tre anni, una multa compresa tra 1.000 e 1.500 euro e l’eventuale emissione di un Daspo (Divieto di Accedere alle manifestazioni Sportive).

Curve criminali: la sosta per far luce sui fatti

Il tema della sicurezza negli stadi e del rischio di scontri tra tifoserie torna in primo piano nei giorni già segnati dall'inchiesta per le presunte inflitrazioni criminali nei gruppi del tifo caldo di San Siro. A proposito, la pausa delle Nazionali offre alla Procura di Milano l’opportunità di intensificare le indagini sulle attività illecite che coinvolgono le due curve milanesi, guidate da Marco Ferdico e Luca Lucci. Durante la sosta saranno ascoltati diversi protagonisti, tra cui alcuni tesserati dei club. In particolare, potrebbero essere interrogati Davide Calabria, capitano del Milan, e Nicolò Barella, centrocampista dell’Inter. Anche Javier Zanetti è tra i nomi emersi, mentre la posizione più delicata riguarda Milan Skriniar, coinvolto in un incontro controverso con Ferdico. La Procura potrebbe applicare sanzioni per slealtà sportiva.

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