La Harvard Business School ha dedicato uno studio approfondito al Milan, analizzandolo in un documento di 24 pagine. Tra le dichiarazioni, spiccano quelle di Gerry Cardinale. Il fondatore di RedBird, dal 2022 proprietario del Club, svela le difficoltà e le strategie dietro la gestione dei rossoneri:

Quando abbiamo acquistato il Milan, molti proprietari di squadre sportive americane mi hanno chiamato per dirmi: “Sei pazzo”. Mi hanno detto “Non puoi fare affari in Italia”. La maggior parte di coloro che investono in società sportive lo fanno perché sono coinvolti emotivamente. Mettono la vittoria dei campionati al di sopra di tutto il resto e questo spesso li porta a commettere l'errore di pensare che spendere troppo per schierare una squadra di stelle sia linearmente correlato alla vittoria. Ma questa è la cosa peggiore che puoi fare come investitore. Penso che il Milan abbia il potenziale per diventare un'azienda da 5 miliardi di euro.

Cardinale ha evidenziato l’importanza della responsabilità finanziaria, la scelta di Giorgio Furlani come amministratore delegato e il contributo di Zlatan Ibrahimovic:

Ho scelto Furlani come a.d. perché pensa come pensiamo noi in RedBird. Ho capito che l'elemento più importante del ruolo di Ceo nel calcio europeo è la responsabilità finanziaria e la capacità di integrare le prestazioni in campo e fuori dal campo. Ognuno di noi apporta qualcosa e siamo tutti parte di un team integrato. La maggior parte delle persone considererebbe la nomina di Ibra come una “vetrina” o penserebbe a me come a un proprietario innamorato delle celebrità. È l'esatto contrario: sto cercando persone di livello mondiale che possano renderci migliori. I tifosi fanno il loro lavoro, ma il problema è che la maggior parte degli altri componenti della catena rende più difficile per noi offrire il meglio ai tifosi. I media spesso non aiutano, e nemmeno il governo. Di recente hanno tolto i vantaggi fiscali, dovrebbero capire che il calcio è una delle più grandi esportazioni dell’Italia.

Nel documento redatto dalla Harvard Business School, Cardinale ha anche spiegato la cessione di Sandro Tonali al Newcastle (nell'estate del 2023) come scelta strategica:

Non abbiamo venduto Tonali al Newcastle perché ne avevamo bisogno, lo abbiamo venduto perché abbiamo ricevuto un'ottima offerta e abbiamo fatto una valutazione rischio-rendimento. Abbiamo incassato 70 milioni di euro più un earn-out di 10 milioni, la cifra più alta di sempre in Serie A. E grazie a quella vendita abbiamo acquistato sei nuovi giocatori e rinnovato completamente la squadra. Non vendiamo per necessità, vendiamo per opportunismo.

Su Silvio Berlusconi e su quanto ha fatto nel Milan e per il Milan in trent'anni di proprietà, Cardinale ha aggiunto: 

Quello che ha fatto con il Milan mi ricorda ciò che Steinbrenner ha fatto con i New York Yankees. Negli anni '80 e '90 era possibile farlo, ma ora non possiamo più permettercelo. Stiamo competendo con club di campionati più ricchi e non possiamo permetterci di pagare i giocatori quanto li pagano loro. Dobbiamo spendere ogni dollaro di capitale in modo più intelligente rispetto ai nostri rivali. 

Infine, il numero uno di RedBird ha analizzato la sfida legata alla realizzazione di un nuovo stadio:

Potremmo ristrutturare significativamente il nostro stadio esistente o costruirne uno nuovo che rifletta lo status attuale di questi club come società di intrattenimento per eventi dal vivo. Per ciò che costerebbe la ristrutturazione, potremmo probabilmente costruire uno stadio completamente nuovo. Ma costruire stadi in Italia è una sfida. Mi piacerebbe vedere la costruzione di uno stadio moderno con 70.000 posti, ma non stiamo ricevendo molto aiuto dal Comune per ottenere le approvazioni urbanistiche. Non sto cercando di americanizzare il Milan. Sto cercando di introdurre alcuni elementi americani che possano portare il Milan al livello successivo in modo costruttivo. Vincere campionati è ovviamente un obiettivo importante. Ma bisogna bilanciare questo con il “vincere con intelligenza”. L’Inter ha vinto lo scudetto l’anno scorso e poi è andata in bancarotta (il riferimento è a Zhang, ndr): è questo davvero quello che vogliamo? Per i tifosi, il mio lavoro è vincere il campionato italiano ogni anno, lo capisco. Per i miei investitori il mio lavoro è posizionare il Milan per lottare per lo scudetto ogni anno, qualificarsi per la Champions ogni anno e andare il più lontano possibile in Champions ogni anno. Questo è ciò che massimizza il flusso di cassa e il valore del marchio.

Gerry Cardinale saluta, a Milano
Milan, Bennacer rientra con la Roma: soluzione o problema?
Milan, Furlani minacciato di morte: il clamoroso retroscena