Quando parla (o scrive come in questo caso) Michele Criscitiello fa rumore. Il giornalista e direttore dell'emittente televisiva Sportitalia è bravo soprattutto in questo (parere nostro ovviamente): alimentare i dibattiti, accendere le discussioni. L'ultima arriva dopo le parole di Gerry Cardinale, fondatore e ceo di RedBird, al summit del Financial Times della scorsa settimana.

Milan, Criscitiello “traduce” le parole di Cardinale

Tema ovviamente il Milan e tutto ciò che ruota attorno al presente e potrebbe ruotare attorno al futuro del club rossonero. A cominciare dal ruolo di Zlatan Ibrahimovic, che a fine stagione - sostiene Criscitiello nella sua tesi - potrebbe occupare a Casa Milan la scrivania dell'attuale amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani:

Furlani ha deluso Cardinale, Cardinale pensa che Furlani non abbia la forza per rappresentarlo nel Milan. A fine anno o lo caccia o lo ridimensiona. Questo è il mio pensiero. Ibrahimovic è il nuovo Maldini, non è uomo immagine ma rappresenta la Proprietà e avrà potere decisionale sulla scelta del nuovo Mister. Ibra vuole Antonio Conte in panchina ma per ingaggiarlo deve costruirne le condizioni tecniche ed economiche.

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Milan in vendita? La ricostruzione di Criscitiello

Cambiamento, rivoluzione ma nessuna cessione in corso. Michele Criscitiello è convinto che il proprietario del Milan non sia affatto intenzionato a passare di mano il timone del Club:

A Gerry Cardinale piacerebbe avere qualche socio ma solo di minoranza. Il giochino è nelle sue mani e il prossimo anno vuole provare a vincere lo scudetto. Cardinale fa bene a progettare il futuro e l’abito da Papa consegnato a Ibra ha un suo valore.

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