Ibra e Fonseca a confronto con la squadra
E' terminata la sosta per le nazionali: ad attendere Fonseca e gruppo ci sarà un tour de force cruciale.
C'è grande attesa e voglia di tornare a vincere nella ripartenza del campionato di Serie A, con tutte le big chiamate a ricominciare ad alto ritmo, anche in vista degli impegni europei. Un doppio fronte sul quale, naturalmente, il Milan non potrà sbagliare, dato l’inizio di annata piuttosto claudicante, sia in Italia che in Europa. Adesso, è il momento di trovare risultati e continuità e di farlo alla svelta, per non rischiare di compromettere in maniera definitiva la stagione. Il tempo di recuperare c’è ancora, ma non è infinito. Infatti, l'inizio di stagione del Milan è stato tutt’altro che esaltante. Le difficoltà erano già note nel passaggio da Pioli a Fonseca e forse sarebbe servito un tecnico diverso, con un altro tipo di profilo e gioco espresso, da qui la richiesta dei tifosi che volevano a tutti i costi Antonio Conte, oggi capolista col suo Napoli. Fonseca nelle ultime settimane aveva trovato continuità con una struttura molto chiara e con una scelta inaspettata: Morata nel ruolo di trequartista e Abraham in avanti. Oggi, con i rossoneri che man mano stanno rientrando a Milanello, è la figura di Ibrahimovic a tornare di gran moda.
Rispetto e umiltà
L'autorità e la figura del tecnico portoghese, già dopo i fatti accaduti a Roma contro la Lazio era diventata particolare, non in bella vista. Figuriamoci dopo ciò che si è visto nell'ultima partita contro la Fiorentina. Fonseca sprofonda sempre più verso il basso, ma siamo sicuri sia tutta colpa sua? Il rispetto è un valore troppo importante per essere preteso, ma l'onore e l'orgoglio non possono mai mancare, anche se si dovesse arrivare ultimi. Ibrahimovic ha provato a parlare con l'allenatore ex Roma, e l'intenzione di voler migliorare il rapporto tra giocatori e staff è sempre più forte (e legittima).
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