Serie A, la Marotta League esiste davvero? Accuse e riflessioni
Domande e dubbi sul presunto potere dei nerazzurri in Italia. L'editoriale del nostro direttore...
L'ultima crociata contro l'Inter è di poche ore fa: arrivato il verdetto del Giudice Sportivo della Serie A che ha scagionato Francesco Acerbi dalle accuse di razzismo per l'episodio di Inter-Napoli - il diverbio con Juan Jesus -, sui social è scoppiato il finimondo. C'è davvero un “sistema Inter” che governa il campionato in Italia a proprio piacimento? I sospetti sul web dilagano.
Effettivamente, qua e là c'è qualcosa che non torna. Certi tifosi sul piede di guerra, osservatori, opinionisti con la spada tesa direzione Appiano Gentile la chiamano “Marotta League”, una lega di potere che prende il nome dall'amministratore delegato dei nerazzurri Beppe Marotta. È lui la figura centrale in questa accesa tesi del complotto, fatta - dicono i malpensanti dietro alle tastiere - di dirigenti e arbitri corrotti.
I favoritismi in campo
L'Inter in campionato è al primo posto e con un ampio divario sulla seconda della classe, e - va detto - oggettivamente è lì con merito. È forte la squadra di Simone Inzaghi, lo dimostra più o meno ogni volta che scende in campo: solida, unita, con qualità individuali sopra la media. Di tanto in tanto qualche decisione arbitrale in partita spicca a suo favore; d'accordo, si discute, ci si anima, però calma: da qui a parlare di “cospirazione” ce ne passa parecchio.
Il silenzio sui debiti del Club
Casomai, ecco, andrebbero pretese più risposte attorno a un'altra questione, non di campo - quindi meno appassionante per la massa - ma di rilevante importanza. Ci riferiamo al silenzio giudiziario e mediatico attorno ai guai interni alle finanze dei nerazzurri, o meglio del loro proprietario, il cinese Steven Zhang. La Procura di Milano indaga sulla vendita del Milan e sull'Inter nessuno muove un dito. Sui giornali fanno le pulci ai rossoneri - il cui bilancio è limpido ed esemplare - ma della Beneamata inghiottita dai debiti e sull'orlo del fallimento nessuno trova traccia, se non nel sottobosco dell'informazione. Qualcuno dia spiegazioni…
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Acerbi e l'accusa di razzismo: prove evidenti
Tornando al caso Acerbi, l'ultimo ad alimentare la tesi che esista a tutti gli effetti un “sistema Inter” in cima alla piramide della Serie A, ci sono prove video oggettivamente sufficienti che smentiscono la versione del difensore nerazzurro. Se Francesco Acerbi - non colpevole per il Giudice Sportivo - ha spiegato di aver detto a Juan Jesus «ti faccio nero» e non «vai via nero», qualcuno ci dica perché in quel momento il giocatore del Napoli nel lamentarsi con l'arbitro ha indicato la patch sul braccio “Keep Racism Out". Abbiamo assistito a una sceneggiata del calciatore azzurro? Attraverso un aspro comunicato il Napoli si è detto “basito” e lo siamo anche noi:
Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la 'giustizia' sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente.
Alla fine il difensore di Inzaghi l'ha spuntata, pulito e sereno. È la “Marotta League” che ha colpito ancora o la “galassia Serie A” ha perso completamente la rotta?