Il rapporto tra la “nuova” dirigenza milanista e il cuore pulsante della tifoseria organizzata non è mai stato realmente idilliaco. Negli ultimi mesi si è progressivamente inclinato, complice un clima di repressione percepito dai tifosi, unito alla gestione del nuovo stadio che continua a slittare. Gli spazi vuoti, i finti sold-out (a detta degli ultras), il silenzio assordante della società di fronte ai divieti su bandiere e striscioni: elementi che hanno reso sempre più fragile il legame con chi, storicamente, anima la Sud. I segnali erano chiari, mancava soltanto l’innesco.

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