Secondo quanto dichiarato da Marco Fassone, ex amministratore delegato del Milan, sarebbe stata una scelta interna a bloccare l'operazione: "Convinsi Mr. Li a rinunciare al sogno: Ronaldo aveva un costo eccessivo. Dopo un'attenta valutazione interna, abbiamo concluso che l'operazione non era sostenibile economicamente". Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del club rossonero, fornisce una versione differente: "La proprietà cinese bloccò l'affare per motivi economici. Non erano disposti a investire una cifra tale, forse perché dubitavano che saremmo mai arrivati a intavolare una trattativa per un giocatore di quel calibro. Fassone mi comunicò che i conti non tornavano e che dovevamo abbandonare l'idea. Inizialmente mi avevano dato un budget, poi ne è stato definito un altro: questo è il punto. Mi avevano assicurato che c'era la disponibilità economica e la possibilità di ingaggiare Ronaldo, poi improvvisamente cambiarono idea. Con l'attuale proprietà, Ronaldo giocherebbe sicuramente nel Milan. Sono convinto che sarebbe arrivato a Milano per vestire la nostra maglia". Stando a quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Mundo, la mancata conclusione dell'accordo sarebbe da attribuire alla volontà dello stesso Cristiano Ronaldo di firmare per un club in fase di ricostruzione.

Cristiano Ronaldo in giacca e camicia accerchiato da operatori tv e fotografi
Cristiano Ronaldo durante le visite al Jmedical di Torino nel 2018 - Image Photo Agency (via Delta Pictures)
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