"Coraggio" in inglese si dice “courage”, e nello stesso modo in francese, cambia solo la pronuncia. In Portogallo “coraggio” si scrive “coragem”. Paulo Fonseca ha fatto un breve ripasso prima del derby contro l'Inter, vinto poi 2-1 con i gol di Christian Pulisic e Matteo Gabbia. Mentre stava organizzando con il club, i suoi collaboratori e lo staff del Milan Futuro una grigliata di fine estate a Milanello con l'intento di fare gruppo, e unire ancora di più lo spogliatoio in vista del match contro i nerazzurri, Fonseca aveva con sé il dizionario multi-lingua aperto alla lettera “c”. 

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Non abbiate paura!

Guardando al derby, il tecnico ha chiesto ai suoi ragazzi di metterci coraggio, gettare il cuore oltre l'ostacolo senza alcuna paura. E a vedere i risultati, la lezione pare proprio sia stata da tutti seguita attentamente. Non è un caso che l'ex Lille ne abbia parlato nell'intervista rilasciata a DAZN dopo il successo contro i campioni d'Italia domenica sera: «Abbiamo giocato con tanto coraggio e abbiamo meritato di vincere», ha detto.

Fonseca e il suo staff hanno studiato ogni singola mossa pre derby lavorando sui dettagli, tattici e motivazionali. Hanno saputo toccare le giuste corde coinvolgendo ogni singolo calciatore. A proposito di dettagli, in spogliatoio il tecnico domenica all'arrivo della squadra ha fatto trovare sul posto di ogni singolo giocatore il numero di maglia, lo stemma del Milan e la parola “coraggio” scritta nella lingua madre. 

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Fonseca, la squadra in pugno

Il piano d'azione era già scattato mercoledì, il giorno dopo la sconfitta in Champions. Il primo passo che ha segnato la svolta nella testa dei giocatori è arrivato durante una riunione tecnica: a Carnago Fonseca ha parlato alla squadra per oltre un'ora e mezzo, senza fare un accenno agli errori tattici commessi in campo contro il Liverpool. Ha scelto un approccio meno aggressivo, ma anche meno distaccato: da una parte e dell'altra nessun ruolo specifico, nessun “boss” a dettare ordini o a tirare le orecchie. Solo un faccia a faccia del tutto costruttivo, un confronto da uomini. In quella stanza Fonseca voleva uscire con una consapevolezza e l'ha ottenuta: avere di fronte a sé il suo Milan, un gruppo unito, pronto a remare verso la stessa direzione.

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