Il Milan di Stefano Pioli non perde da un mese e mezzo. L'ultimo ko era arrivato nella tana del Rennes al playoff di Europa League, una partita strana e chiusa 3-2 al novantesimo: una caduta indolore. Da lì in poi i rossoneri hanno inanellato un pareggio e sei vittorie consecutive. La svolta è arrivata grazie alla forza del collettivo, al rientro di alcuni titolari (Tomori su tutti), all'apporto delle seconde linee, a un equilibrio ritrovato tra i reparti e a Rafa Leao: il portoghese oggi è un giocatore più produttivo e più efficace.

Criticato in passato per i troppi errori commessi davanti alla porta, Rafa è tornato il calciatore in grande spolvero dei momenti migliori. Sulla sinistra è sbocciato come un fiore in primavera: gol contro Atalanta e Fiorentina, assist a Firenze e ben tre consecutivi nella doppia sfida allo Slavia Praga in Europa League. Le marcature in coppa sono arrivate sia contro il Rennes sia contro la formazione ceca. Un bottino di giocate decisive che lo ha consacrato “uomo copertina degli ultimi mesi”.

Leao gesto parla parla con le mani

Il Milan vuole vincere l'Europa League

Ora Stefano Pioli al suo numero 10 chiede uno sforzo in più. Il mister ha parlato chiaro a tutta la squadra: vuole che il Milan da qui a fine stagione mostri in campo la stessa concentrazione degli ultimi mesi. La missione è conquistare l'unico trofeo rimasto a disposizione, quello che verrà alzato il prossimo 22 maggio verso il cielo di Dublino. In Italia il cammino del Milan può solo peggiorare: il secondo posto in classifica è blindato, non va abbassata la guardia ma con il ritmo tenuto da Calabria e compagni nel 2024 le dirette rivali possono solo inseguire. C'è il derby, vero, lì il Milan vuole provare a cancellare gli ultimi dolorosi ko e rendere un po' meno dolce la festa scudetto ai cugini dell'Inter.

Leao, un nuovo segno nel derby

Pioli si affiderà alla fame di Leao anche il prossimo 22 aprile, quando San Siro si accenderà per la partita in città più sentita dell'anno. Rafa in rossonero ha affrontato l'Inter 14 volte e l'ha ferita in tre occasioni, un po' poche. L'unica “ferita profonda”, da far male, è arrivata la scorsa stagione con lo scudetto cucito sul petto: Milan-Inter 3-2, quinta giornata, doppietta e assist dell'ex Lille.

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