Scacco matto alle curve. All'alba di una giornata che segnerà indelebilmente la cronaca sportiva italiana, la città di Milano si è risvegliata con la notizia di un'operazione di polizia che ha portato all'arresto di 19 ultras appartenenti ai gruppi organizzati di Inter e Milan. La maxi-operazione, condotta dalla squadra mobile sotto la guida di Alfonso Iadevaia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano, getta una luce oscura sulle dinamiche che si celano dietro alle curve di San Siro e agli affari collegati allo stadio milanese.

Il blitz alle prime luci dell'alba

Nel cuore della notte, le forze dell'ordine hanno messo a segno uno dei più significativi colpi contro la criminalità organizzata legata al mondo del calcio. Diciannove individui, quasi tutti riconducibili alle frange più estreme delle tifoserie di Inter e Milan, sono stati prelevati dalle loro abitazioni. Sedici di essi sono stati condotti in carcere, mentre gli altri tre si trovano ora agli arresti domiciliari. I reati contestati spaziano dall'associazione per delinquere con l'aggravante del metodo mafioso, all'estorsione e alle lesioni. Le due curve sono state praticamente azzerate.

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Oltre il calcio: corruzione e intrecci politici

L'inchiesta non si limita al mondo del tifo organizzato, ma sfiora sfere di influenza che raggiungono i corridoi della politica locale. Al centro delle indagini la figura di Manfredi Palmeri, consigliere regionale eletto nel 2023 come capolista di Letizia Moratti. Palmeri è accusato di corruzione tra privati per i suoi rapporti con un imprenditore interessato a garantirsi l'aggiudicazione dell'appalto per i parcheggi del Meazza. 

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