Madrid, barrio Salamanca, quartiere signorile. Giorgio Furlani, CEO del Milan, si presenta con il sorriso di chi sa di aver appena raggiunto un obiettivo importante. È uscito dall'incontro con i due Juanma Lopez, padre e figlio, un loro collaboratore e Giuseppe Bozzo nel rinomato ristorante La Trainera. Hanno appena alzato i calici per brindare alla conclusione di una trattativa che potrebbe cambiare le sorti rossonere dei prossimi anni: la firma di Alvaro Morata, attaccante in uscita dall'Atletico Madrid. L'arrivo a Milano della punta spagnola (che non avverrà però prima di inizio agosto) era attesa da settimane e Furlani, ancora euforico per l'esito positivo dell'operazione, intercettato dalla Gazzetta dello Sport esprime tutta la sua soddisfazione. Poi spiega:

Con il giocatore è tutto a posto, ha firmato un contratto che lo legherà a noi per le prossime 4 stagioni, più una opzionale. Per quanto riguarda il trasferimento non è stato ancora completato perché ci sono delle questioni tecniche da risolvere, far scattare la clausola di rescissione è un procedimento complesso e delicato che stiamo portando a termine con la massima attenzione.

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Ecco come il Milan ha convinto Morata

Qualche settimana fa la partenza di Morata dall'Atletico Madrid sembrava irrealizzabile, e invece. L'attaccante aveva espresso tramite i social il suo affetto nei confronti dei Colchoneros, club e tifosi, lasciando intuire una difficile separazione. La decisione di accettare la sfida del Milan è arrivata, ha spiegato Furlani, grazie a un meticoloso, ben pianificato lavoro di gruppo. Zlatan Ibrahimovic e Paulo Fonseca hanno giocato ruoli chiave nel convincere l'ex Juve.

Il primo (Ibrahimovic, ndr) gli ha spiegato cosa significa giocare nel Milan ed essere il centravanti di questa squadra, il secondo (Fonseca, ndr) gli ha detto come lo vuole usare. E qui è stato determinante il valore del nostro allenatore.

Considerando le performance e l'esperienza di Alvaro con club di alto livello, e in diverse competizioni, la clausola rescissoria da 13 milioni di euro rappresenta un vero e proprio affare per il Milan. Gli oltre venti trofei vinti da Morata nel corso della sua carriera testimoniano un'abitudine al successo che i rossoneri ora intendono sfruttare. Giorgio Furlani è convinto che qualità ed esperienza siano ingredienti fondamentali, che andrebbero sempre mixati, per riportare il Milan in vetta.

Alvaro è uno che lo scorso anno ha fatto 21 gol con l’Atletico, oltre a quelli con la nazionale. Uno che ha segnato ovunque: Italia, Spagna, Inghilterra, Champions. Uno che ha vinto 20 trofei in carriera: questa sua abitudine al successo per noi è stata determinante. Siamo molto soddisfatti, e aggiungo un paio di cose: la prima, più generale, è che Alvaro ha una grande voglia di venire al Milan ed è molto fiducioso sul fatto che quella milanista sarà la tappa migliore della sua già decisamente brillante carriera. Fiducia che condividiamo in pieno. La seconda, più personale, è che stando con lui ho capito come mai l’hanno scelto come capitano della nazionale: gli hanno dato la fascia perché parla da leader, è una cosa che mi ha impressionato.

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Archiviata (quasi) la “pratica Morata”, il Milan guarda già al futuro senza perdersi in obiettivi irrealizzabili. Dopo aver rafforzato l'attacco, il Club allargherà i propri orizzonti verso nuovi innesti, mantenendo però la calma e l'attenzione su situazioni particolarmente vantaggiose. Le parole di Furlani:

Sappiamo ciò che stiamo facendo e non ci facciamo distrarre da nomi e voci che circolano. Un anno fa sul mercato non siamo stati timidi, ma è chiaro che avevamo bisogno di rifare mezza squadra. Quest’anno quell’esigenza non c’è per cui ci stiamo muovendo su obiettivi molto mirati. Samardzic e Fofana? Buoni giocatori, ma non ci focalizziamo su un solo giocatore perché non si fa così, vediamo quali situazioni si sviluppano al meglio. Ripeto, l’estate 2024 è molto diversa da quella del 2023.

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