Derby, Leao e Fofana imitano Lukaku: Abraham li richiama
Esultanza simbolica di Rafa Leao e Youssouf Fofana dopo il 2-1 nel derby. Il siparietto diventa virale (ma non è piaciuto a Tammy Abraham).
Il Milan di Paulo Fonseca ha vinto il derby e interrotto così la serie di sei sconfitte consecutive contro l'Inter. Al novantesimo, a San Siro, tra il popolo rossonero è scoppiata la festa: in Curva Sud si è cantato fino a tardi, finché l'ultimo tifoso nerazzurro non ha lasciato gli spalti e oltre. Anche in campo i festeggiamenti sono durati a lungo.
Rafael Leao e Youssouf Fofana, in particolare, hanno manifestato la loro gioia in un modo simbolico, coprendo una delle bandierine del campo, una delle due presenti sotto la Curva Sud e ieri marchiata con il logo dell'Inter, con la maglia numero 29 del centrocampista francese. Il portoghese, poi, con in pugno l'asta l'ha alzata timidamente al cielo sotto gli occhi dei tifosi di casa. L'esultanza è stata moderata dall'intervento di Tammy Abraham, che arrivato per aggiungersi ai festeggiamenti ha richiamato i compagni a un comportamento più contenuto.
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Come Lukaku nel derby quattro anni fa
L'immagine del gesto ha rapidamente fatto il giro dei social media, ha acceso qualche polemica ma tutto sommato non ha sorpreso. La scena non è nuova nel derby di Milano. Episodi simili erano già successi in passato, il più iconico nel febbraio del 2020 con protagonista Romelu Lukaku. Dopo aver segnato il gol decisivo contro il Milan, il belga si dichiarò "re di Milano" rispondendo alle polemiche nate con Zlatan Ibrahimovic, ai tempi in campo con la maglia del Milan.
Thuram nel derby dello scudetto
Anche l'esultanza di Marcus Thuram nel derby dello scorso maggio fece parecchio discutere: il francese celebrò la vittoria dello scudetto dell'Inter sventolando tra le mani, sotto la Curva Nord, una bandierina del calcio d'angolo con raffigurato il logo del Milan. In un certo senso, Leao e Fofana ieri sera si sono presi una bella rivincita (e pazienza la ramanzina di Abraham). Era da un po' che i milanisti non vedevano l'ora accadesse.
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