Milan, Chukwueze e l'anno della svolta: «Mi sento rinato»
Intervista della Gazzetta dello Sport a Samu Chukwueze. Il nigeriano: «È il mio momento. Un anno fa sono arrivato tardi, era un po’ difficile convincere Pioli».
Sarà la stagione di Samuel Chukwueze? Arrivato nelle fila rossonere dodici mesi fa con l'etichetta di acquisto più costoso della sessione estiva, dal Villarreal, il suo primo anno al Milan è stato un crescendo di esperienze. L'estate milanista - per ora - porta la sua griffe: della tournée americana è uno dei principali protagonisti in copertina, autore di un doppio assist nell'amichevole contro il Manchester City e del gol vittoria contro il Real Madrid, in un fazzoletto di pochi giorni.
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Il Milan per lui rappresenta molto. In una esclusiva alla Gazzetta dello Sport spiega:
Il Milan è una famiglia, non una squadra. Facciamo tutto insieme. Io, Adli, Okafor, Fikayo, Ruben, Calabria che è il capitano e vorrei sempre con me. Parliamo di vita, anche delle cose che vanno male.
L'anno della svolta
È in questo ambiente coeso e solidale che Samu ha trovato la forza di superare un anno difficile, condividendo momenti sia belli che brutti con i compagni di squadra. Un contesto che ha favorito non solo la sua integrazione ma anche quella crescita personale e professionale fondamentale per chi ambisce a lasciare un segno importante. Insomma, il secondo capitolo in rossonero inizia con i buoni auspici:
Il mister (Fonseca, ndr) mi dà fiducia. Ora devo dimostrare che sono da Milan. Penso sia il mio momento. Un anno fa sono arrivato tardi, a fine luglio, era un po’ difficile convincere Pioli, chi giocava nella mia posizione segnava. Tutti siamo umani, anche io volevo giocare, ma gli allenatori sono prudenti, è normale. Ho avuto un buon rapporto con Pioli, è un uomo fantastico e un bravo allenatore ma è questo il calcio. Fonseca mi ha detto solo una cosa: “Samuel, non voglio vedere il Chukwueze dello scorso anno. Voglio quello del Villarreal”. E io: “Ok, no problem”. È come se fossi rinato. Sono un giocatore nuovo.
Le sirene arabe
Chukwueze ha dimostrato fedeltà verso il Milan rifiutando offerte provenienti dall'Arabia Saudita, proposte economicamente allettanti. Alla rosea ha raccontato:
La mia mente era settata solamente sul Milan. Il mio agente me lo diceva: “Ehi, guarda che ci sono questi soldi…”. Ma io no: “Non voglio andare da nessun’altra parte”. Allora si è arreso. Quei soldi se verranno, verranno. La cosa più importante adesso è credere in me stesso, sono ancora giovane, voglio farcela, devo restare in Europa.
Chukwueze: «Ibra è durissimo, sempre diretto»
Il rapporto con i compagni di squadra è un altro elemento cruciale nella vita di Chukwueze al Milan. Alla Gazzetta ha parlato dell'ammirazione per campioni come Rafa Leao, tra i migliori in Italia, e dell'amicizia con Victor Osimhen, con cui ha scherzato in passato sull'idea di unirsi al Milan. E poi del rapporto con Ibrahimovic, guida preziosa per migliorare:
È durissimo, mamma mia. Però un bravo ragazzo: è duro nel business, sempre diretto. Mi dice: “Chuk, ci aspettavamo che segnassi…”. E poi, quando segno: “Ah, finalmente, ma dovevi segnarne due. La prossima volta non scherzare davanti alla porta”.