Ogni scelta che Paulo Fonseca ha preso nella partita del Milan contro l’Udinese, vinta 1-0 dai rossoneri, ha dato i suoi frutti, grazie anche a un pizzico di fortuna che non guasta mai. Dopo il match contro la Fiorentina, il tecnico ha alzato i toni richiamando i giocatori alle loro responsabilità. Ha dichiarato apertamente di non essere d’accordo con i rigori non calciati da Pulisic a Firenze e ha dimostrato di non aver paura di confrontarsi faccia a faccia con lo spogliatoio. Nella sfida di San Siro, ieri contro i friulani, ha tenuto fuori Abraham, Tomori e Leao per gran parte della gara, suscitando molte discussioni.

Rafa Leao ieri non è mai entrato in campo, una decisione clamorosa. Fonseca ha spiegato nel pre-partita che la sua formazione non era un messaggio, ma una scelta dettata dal bisogno di vincere con i giocatori che riteneva più adatti al momento. Anche quando Alvaro Morata ha mostrato segni di stanchezza, Fonseca ha preferito far entrare Abraham, considerato più utile per gestire il gioco. Nemmeno dopo l’infortunio dell'inglese è stato chiamato in causa Leao: al posto dell'ex Roma è entrato in campo Ruben Loftus-Cheek, un segnale forte del cambiamento nelle gerarchie dello spogliatoio.

Le nuove scelte di Fonseca, Okafor e Chukwueze sulla trequarti, hanno dato ottimi risultati. Lo svizzero, pur giocando solo un tempo, è stato tra i più pericolosi della squadra, mentre Chukwueze ha realizzato il gol della vittoria e si è sacrificato in difesa per tutto il secondo tempo. La loro applicazione e il loro spirito di squadra sono stati esattamente ciò che l'allenatore chiedeva al gruppo, un ulteriore messaggio indiretto a Leao.

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