Se c’è una costante che Stefano Pioli ha sempre saputo mantenere da quando siede sulla panchina del Milan è la capacità di riemergere dalle difficoltà. E di farlo a testa alta. L’ultimo esempio è stretta attualità. I rossoneri in campionato hanno rincorso, in un momento della stagione hanno addirittura rischiato di essere sbalzati fuori dalla “zona Champions” e oggi invece hanno preso possesso del secondo posto, per giunta con un buon margine di punti sulla prima inseguitrice: la Juventus.

Pioli, che rimonta: Leao e il “nuovo Milan” hanno preso quota  

Sono tredici i punti che Calabria e compagni hanno rosicchiato curva dopo curva, tappa dopo tappa alla squadra di Allegri. In quanto tempo? In appena due mesi. Alla 22esima giornata la Juventus era sette passi avanti al Milan (53 a 46), oggi, archiviata la 30esima giornata il Diavolo conta sei punti in più dei rivali piemontesi (65 Milan, 59 Juventus). E dire che sarebbero potuti essere di più se a febbraio il Diavolo non fosse inciampato in trasferta contro il Monza e a San Siro con l’Atalanta. Una rimonta costruita grazie agli assist di Leao (tre in totale, contro Frosinone, Napoli e Fiorentina) e ai gol dei “nuovi arrivati”. Cinque dei nove marcatori protagonisti da Frosinone-Milan (23esimo turno) alla sfida di Firenze sono “acquisti” firmati dal Club la scorsa estate (Jovic, Pulisic, Okafor, Chukwueze e Loftus-Cheek).

Pioli parla giocatori in campo

Milan, il confronto con l’anno dello scudetto

Dopo trenta partite di campionato il Milan conta appena un punto in meno rispetto alla stagione del diciannovesimo scudetto: 66 a 65. Eppure, per alcuni tifosi - sui social soprattutto - gli stessi che continuano a parlare di “mercato fallimentare”, Stefano Pioli due anni fa era “on fire” praticamente ogni weekend e oggi un grosso problema. Boh, certe cose non le capiremo mai.

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