Ronaldinho è stato uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi, forse quello con più tecnica e qualità. I suoi dribbling da giocoliere hanno ammaliato tutti e fatto impazzire i tifosi di PSG, Barcellona, Milan e Flamengo, giusto per citare qualche sua squadra. Ha vinto, tra le altre cose, un Mondiale (2002), un Pallone d'Oro (2005) e una Champions League (2005-06). In rossonero non ha dato sempre il meglio di sè, ma averlo potuto ammirare con quella maglia, è stato un privilegio unico. La sua storia, il palmares, le statistiche, citazioni, aneddoti e curiosità. Le traverse consecutive, l'ingresso nella Hall of Fame e il ritratto che ne fa Gattuso. Dinho, un idolo per i tifosi del Milan: ecco lo speciale focus dedicato al brasiliano.

Caratteristiche e giocate: una tecnica fuori dal comune

Come calciatore, Ronaldinho era in possesso di una tecnica straordinaria, dotato di eccellenti capacità nel dribbling, nella costruzione di occasioni da rete (è stato un grande uomo assist) e nella finalizzazione. Inoltre, nel corso della sua carriera è stato anche un ottimo tiratore di calci piazzati: sono 66 i gol che ha realizzato complessivamente su punizione. Poteva giocare sia da trequartista sia da attaccante,
soprattutto esterno sinistro, dove era abile a rientrare sempre sul suo piede forte e pennellare in mezzo per gli attaccanti. Un calciatore dotato anche di un forte colpo di testa, come quello fatto vedere in occasione del suo primo gol in rossonero nel derby contro l'Inter nel 2008\2009. Un fantasista puro, icona di un calcio che purtroppo non esiste più.

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